GIRO ENOICO IN LOMBARDIA

L’Associazione Italiana Sommelier – delegazione di Trieste – a inizio febbraio ha organizzato una degustazione molto interessante con lo scopo di valorizzare il territorio vitivinicolo della Lombardia.
La serata è stata affidata a Nicola Bonera, sommelier Bresciano, millesimo 1979 che ha coinvolto il pubblico trasportandolo in un “eno-viaggio” ricco di curiosità e sapori tipici.

Giro in Lombardia - Nicola Bonera - AIS cg
Giro in Lombardia – Nicola Bonera – AIS

La Lombardia, anche grazie alla sua estensione notevole, vanta diverse zone vitivinicole che producono vini anche molto diversi tra loro. Le aree più famose e conosciute sono la Franciacorta, L’Oltrepò Pavese e la Valtellina, ma scendendo nei particolari ci si può imbattere in denominazioni, sottozone e vitigni molto particolari.

FRANCIACORTA

La Franciacorta non rappresenta solamente un vino (Spumante), ma anche un territorio (denominazione tra Lago d’Iseo e Monte Orfano)  e un metodo (Metodo Classico).
Il nome Franciacorta molto probabilmente ha un significato storico risalente al lontano Medioevo: le “curtes franche” nel XIII secolo erano i territori dei monasteri esenti da dazi.

Oggi l’area si estende su 2000 chilometri quadrati e comprende 19 comuni in provincia di Brescia, i terreni sono di origine morenica (donano ai vini una spiccata e distintiva mineralità e freschezza) e i vitigni più coltivati sono Pinot Nero, Chardonnay, Pinot Bianco (massimo 50% nella cuvèe) e Erbamat (massimo per il 10%).

Franciacorta Vintage Collection Brut 2014
Azienda: Ca’ del Bosco
Denominazione:Franciacorta DOCG – Lombardia

Chardonnay (55%), Pinot Nero (30%) e Pinot Bianco (15%). L’età media delle vigne è 30 anni, le rese per ettaro sono molto basse e le uve vengono raccolte rigorosamente a mano in cassette.

Segue un trattamento particolare e unico: le “terme degli acini” che consiste nel lavaggio delle uve in vasche d’ammollo e successiva asciugatura. Pigiatura in assenza di ossigeno e fermentazione del mosto in piccole botti di rovere. Affinamento sui lieviti 48 mesi, dosaggio minimo alla sboccatura.

Dal 2008 la vinificazione di questo spumante viene svolta totalmente in legno usato, questo velocizza il processo di colorazione del vino e anticipa determinate note olfattive legate all’evoluzione.

Giallo dorato intenso con perlage fine e persistente. Al naso spiccano nitide note di buccia d’agrume, nocciole tostate, pasticceria affiancate da ricordi d’erboristeria quali fiori secchi, lavanda e finocchietto selvatico. Il sorso è caratterizzato da un grande equilibrio, piacevole scorrevolezza e ottimo garbo; sapidità e frutta a guscio regalano un finale pulito e appagante.

Giro in Lombardia - Franciacorta 
Vintage Collection Brut 2014 - Ca' del Bosco cg
Giro in Lombardia – Franciacorta
Vintage Collection Brut 2014 – Ca’ del Bosco

LUGANA

Un tempo il Lugana era conosciuto come il vino aspro “scaccia parenti” a causa dell’elevata acidità. L’uva autoctona di queste zone è la Turbiana, nota anche come Trebbiano di Lugana, predilige terreni ricchi di argille e crete dai quale trae freschezza e sapidità, regalando vini slanciati e affusolati, molto adatti agli abbinamenti enogastronimici.

Lugana DOC Prestige 2018
Azienda: Ca’ Maiol
Denominazione: Lugana DOC – Lombardia

Uve Turbiana 100%, vinificazione in acciaio e affinamento sulle fecce fini fino alla primavera. È un vino giovanile, di pronta beva e lavorato in tempi brevi, ma ottenuto da vigne mature che conferiscono struttura e stabilità al prodotto finale.

Vibrante giallo paglierino. Naso pulito, facile e diretto; sprigiona note fruttate di mela e pesca ravvivate da uno sbuffo minerale. L’assaggio è inizialmente morbido, gradevolmente giocato su sapidità setosa e freschezza citrina. In chiusura svela freschi ricordi di erbe aromatiche.

OLTREPO’ PAVESE

L’Oltrepò Pavese ha una forma di grappolo d’uva; in questa zona si coltivano 13.500 ettari di vigneto e si contano circa 1.700 aziende medio-piccole a conduzione familiare. Il vitigno più diffuso è la Barbera, seguito da Croatina, Bonarda, Uva Rara, Ughetta (o Vespolina); il Pinot Nero merita una menzione particolare perché in questa zona riesce a rivelare espressioni molto fini ed eleganti, difficilmente raggiungibili altrove. Infine i vini bianchi si ottengono principalmente da vitigni quali Riesling, Riesling Italico, Moscato,  Malvasia e Cortese.

Riesling I Gessi 2017
Azienda: I Gessi – Defilippi
Denominazione:Provincia di Pavia IGT – Lombardia

Riesling renano 100%. Breve macerazione a freddo, segue fermentazione a temperatura controllata per conservare i profumi varietali del vitigno, affinamento di 6-8 mesi in bottiglia.

Il Riesling è un vitigno molto generoso per quanto riguarda profumi e aromi, soprattutto in questa versione leggermente abboccata.

Luminoso giallo paglierino con vividi riflessi verdolini. Esplode al naso con sentori di macedonia di frutta: fragola, litchi, pesca, frutta tropicale si accompagnano a fiori di acacia e erbe aromatiche. Non troppo slanciato al palato, ha comunque un buon impatto corrispondente che riprende molto la polpa di pesca per poi congedarsi con una nota sapida e leggermente ammandorlata.

Bonarda dell’Oltrepo’ Pavese Cresta del Ghiffi 2018
Azienda: Fratelli Agnes
Denominazione: Oltrepo’ Pavese DOC – Lombardia

Tipico Bonarda ottenuto da vendemmia tardiva, un vino molto apprezzato soprattutto nella zona di produzione, tra Pavia e Piacenza, ideale per un consumo semplice e immediato.

L’età delle viti supera i cinquant’anni, le uve di Croatina (100%) vengono lasciate surmaturare in pianta per ottenere un vino di facile beva, ma non banale.

Rosso rubino vivace e compatto. Sprigiona netti profumi fruttati di fragola e mora, uniti a una lieve vinosità, per concludere con ricordi vegetali di sotto bosco. Il sorso è succoso e fresco al contempo, coinvolge tutto il palato con un tannino vivo, ma piacevolmente arrotondato.

Giro in Lombardia- Oltrepo' Pavese Pinot Nero Pernice Conte Vistarino cg

Giro in Lombardia – Oltrepo’ Pavese
Pinot Nero Pernice 2015 – Conte Vistarino

Pinot Nero Pernice 2015
Azienda: Conte Vistarino
Denominazione: Provincia di Pavia IGT – Lombardia

Se in Oltrepò Pavese si coltiva il Pinot Nero dobbiamo ringraziare il Conte Carlo Vistarino che a metà dell’Ottocento avviò per primo la produzione del Pinot Nero in Italia importando le barbatelle direttamente dalla Borgogna.

Le uve di Pinot Nero Pernice provengono da un vigneto di circa 3,5 ettari con un terreno composto da calcare, argilla, sabbia e pietrisco. Le fermentazioni, sia alcolica sia malolattica avvengono in legno, successivamente il vino affina per almeno un anno in barriques e uno in bottiglia.

Rispetto ad altri Pinot Nero questo è più colorato, tannico e alcolico. I profumi inizialmente sono abbastanza marcati dal legno, sono facilmente riconoscibili sentori speziati e di pellame. Dopo aver respirato un po’ nel calice il vino finalmente si sveste dal legno ed esce il Pinot Nero con note di cioccolato, ciliegia sottospirito, polvere di caffè e granella di frutta secca.

Sorso avvolgente, ma sorretto da una sorprendente impalcatura acida, fresca e balsamica accompagnata da un tannino moderato e ben integrato. Lenta chiusura resinosa.

VALTELLINA

In Valtellina il vitigno principale è il Nebbiolo qui chiamato Chiavennasca, altri autoctoni sono  Pignola, Rossola, Brugnola (conosciuta in Emilia come Fortana o Uva d’Oro), tutti a bacca nera, raramente vinificati in purezza e che rientrano nell’uvaggio dei vini classici di Valtellina.

LE CINQUE SOTTOZONE DELLA VALTELLINA
Da Est a Ovest:
Valgella, Inferno, Grumello, Sassella, Maroggia.

VALGELLA è la zona più estesa con 137 ettari coltivati a Nebbiolo. Il nome deriva da “Valgel”, termine dialettale  che indica i piccoli ruscelli dell’arco alpino che scendono a fondovalle.

INFERNO con solo 55 ettari è la più piccola delle sottodenominazioni e il suo nome, molto probabilmente, trae origine dall’asperità dei piccoli terrazzamenti vitati.

GRUMELLO prende il nome dall’omonimo castello che domina la vallata dal XIII, mentre i vigneti sono situati a nord-est della città di Sondrio.

SASSELLA è la sottozona storica e più conosciuta della Valtellina Superiore con circa 114 ettari posizionati dai 250 ai 600 metri s.l.m. in una zona impervia e molto soleggiata.

MAROGGIA è la zona più recente riconosciuta nel 2002 con 25 ettari di vigneto.

Valtellina Superiore Sassella Marena 2016 Mamete Prevostini cg

Giro in Lombardia – Valtellina Superiore Sassella
Marena 2016 – Mamete Prevostini

Valtellina Superiore Sassella Marena 2016
Azienda: Mamete Prevostini
Denominazione: Valtellina Superiore DOCG – Lombardia

I vigneti di Nebbiolo sono posizionati a  un’altitudine di 350-550 metri s.l.m. su terreni sabbioso-limosi. La vendemmia inizia i primi di ottobre con un’ accurata selezione delle uve, seguono delicata diraspatura, fermentazione in inox, maturazione in botti di rovere per 12 mesi per poi concludere con un affinamento in bottiglia di 8 mesi.

Il Valtellina Superiore di Mamete Prevostini rispecchia i canoni classici di questa tipologia e colpisce proprio per la semplicità e la nitidezza dei caratteri gusto-olfattivi.

Rosso rubino trasparente. L’impatto olfattivo rivela note evolute di pesca gialla surmatura, arancia sanguinella, melagrana; l’utilizzo del legno non fa da padrone, ma completa il quadro con spezie dolci quali pepe rosa e cannella. Sorso vivo, scorrevole, ma allo stesso tempo garbato con struttura media, tannini asciutti e freschezza balsamica. Chiude con netti ricordi di rosa canina.

Sforzato di Valtellina Canua 2011
Azienda: Conti Sertoli Salis
Denominazione: Sforzato di Valtellina DOCG – Lombardia

Lo Sforzato è un vino “sotto spirito” ottenuto da uve Nebbiolo (varietà Chiavennasca) che anticipa i processi di maturazione grazie alla morbidezza acquisita con appassimento.

La raccolta delle uve viene effettuata a fine ottobre, i grappoli vengono posti sulle mantavole per l’appassimento che termina tra la fine di gennaio e l’inizio di marzo dell’anno seguente alla vendemmia.

Il mosto che si ottiene dalla pigiatura ha un elevato contenuto zuccherino pari al 25-30%, la fermentazione alcolica è dunque molto lenta e si protrae per 2/3 settimane a contatto con le bucce; poi si levano le vinacce e la fermentazione continua fino a esaurimento degli zuccheri. Affinamento di almeno due anni in botti di rovere francese e 6 mesi in bottiglia.

L’identità dell’uva Nebbiolo in uno Sforzato si percepisce meno, questo in particolare veste un tessuto più spartano dalla trama grossa e nodosa.

Rubino intenso impreziosito da venature granato. Inonda l’olfatto con profumi intensi e cupi: miele di castagno, vernice, frutta rossa e nera cotta, fumo, tabacco mentre in sottofondo si percepiscono echi di cuoio e selvaggina. Grande intensità al sorso che nella struttura generosa e robusta unisce e riequilibria tutte le sue componenti; chiude asciutto e un po’ fumoso regalando una lunga scia persistente di spezie scure.

Valtellina Superiore e Sforzato di Valtellina a confronto cg

Giro enoico in Lombardia
Valtellina Superiore e Sforzato di Valtellina a confronto

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