SPAGNA O FRANCIA, QUESTO È IL PROBLEMA

La degustazione del mercoledì è iniziata con il piede sbagliato: basta un attimo di distrazione, un indizio errato e l’esito della degustazione alla cieca risulta totalmente scorretto. Sei vini della stessa nazione, ma con due intrusi. Tre bianchi e tre rossi, ma tutti e sei appartengono allo stesso continente.
L’intuito inizialmente mi ha portato in Francia, pensavo fossero tutti vini francesi e che gli intrusi fossero uno proveniente dalla Spagna e dall’ Italia e invece l’ho cannata totalmente! La verità? Erano quattro vini spagnoli e gli intrusi erano un Assyrtiko, greco di Creta, e un Pignolo friulano.

I sei vini in degustazione

I sei vini in degustazione

MONTESOL SAUVIGNON BLANC 2017

Azienda: Vinos Sanz (Rueda – Spagna)
Vitigno: Sauvignon
Alcol:13%

Veste di un lucente giallo paglierino. Sprigiona sensazioni dolci di miele, camomilla e fiori di sambuco, reso ancora più invitante da richiami tropicali di ananas e banana; seguono profumi freschi di pompelmo, salvia e fiori di cappero. L’assaggio evidenzia un’ottima freschezza già alle prime battute, per evolvere con equilibrio, discreta avvolgenza e ricordi agrumati di marmellata di mandarino che conducono a un finale sapido.

IPOTESI: Diciamolo, di Sauvignon aveva solo il ricordo, però, lo ammetto, due mie compagne lo avevano intuito; a me, invece, con tutto quel profumo dolce di miele, ricordava un Viognier francese. Piccola consolazione: azzeccati annata e grado alcolico.

EL LOCO VERDEJO 2017

Azienda: Vinos Sanz (Rueda – Spagna)
Vitigno: Verdejo
Alcol:13%

Giallo paglierino luminoso. Ventaglio olfattivo di buona complessità con un tripudio floreale di gelsomino, tiglio, fiori d’arancio, lavanda e acacia. Nuovamente affiorano sentori dolci di miele e una nota piacevole di burro. Assaggio avvolgente, spostato sulle morbidezze, con apprezzabile freschezza agrumata che esalta il finale sapido.

IPOTESI:Al primo naso il primo e il secondo vino si assomigliavano parecchio, qualcosa in comune potevano averla, secondo me appartenevano alla stessa zona. Il profumo di burro al naso mi ha sviato, erroneamente, verso uno Chardonnay. L’unico dato che sono riuscita ad azzeccare: annata.

NOSTOS ASSYRTIKO 2017

Azienda: Manousakis (Creta – Grecia)
Vitigno: Assyrtiko
Alcol:14,5%

Scintillante giallo paglierino con riflessi dorati. Intriganti profumi di miele, vaniglia, wafer e zuppa inglese s’intrecciano con sensazioni di melone, papaya, erbe aromatiche e una leggera salamoia.
Ingresso sensibilmente morbido, incentrato sull’alcolicità, segue una buona freschezza che rende il sorso abbastanza equilibrato. Frutta matura in chiusura.

IPOTESI: questo non l’ho capito per nulla, poi, alla fine, scoprendo fosse un Assyrtiko, mi sono tranquillizzata, non ci avevano mai presentati, io lo conoscevo un po’ per vie traverse, l’avevo bevuto sempre in uvaggio e in versione passita nel (buonissimo) Vin Santo di Santorini.

Tempranillo 2016 - Valdemar Rioja Spagna
Tempranillo 2016 – Valdemar Rioja Spagna

TEMPRANILLO 2018

Azienda: Conde Valdemar (Rioja – Spagna)
Vitigno: Tempranillo
Alcol:13,5%

Rosso rubino dai riverberi porpora. Corredo olfattivo dai toni erbacei. Suggestione iniziale di eucalipto e bacche di ginepro, poi vira su note fruttate di ciliegie sotto spirito.
Al gusto è coerente, svela un tripudio di frutta piccola a bacca rossa e nera, con un tannino vivo affiancato da una netta freschezza balsamica.

IPOTESI: convinta fino in fondo che fossero tutti vini francesi per me era un Gamay, anche se il sentore erbaceo mi aveva sviata verso un Cabernet Franc, della serie: non ci siamo proprio! Piccola soddisfazione: non mi son sfuggiti i 13,5 gradi di alcol.

LA RECAJA TEMPRANILLO 2016
(Edizione limitata)

Azienda: Conde Valdemar (Rioja – Spagna)
Vitigno: Tempranillo
Alcol:14%

Rubino profondo con sfumature violacee. Ventaglio odoroso generoso e complesso: arancia sanguinella, confettura di prugna e ricordi di ciclamino; seguono sensazioni tostate di sigaro, tabacco e polvere di cacao.
Succoso e avvolgente, con un tannino che impegna il palato, affiancato da una piacevole freschezza. Finale caldo con suggestioni che richiamano la vaniglia.

IPOTESI: per me era un intruso. Un vino potente, forse non elegantissimo, ma sicuramente piacevole, sul momento mi ha ricordato un Cabernet Californiano, ma era un’ipotesi impossibile: tutti e sei i vini erano dello stesso continente, così ho puntato tutto sul Tempranillo, Spagna, 14% di alcol annata 2015. Se non fosse stato per l’anno, l’avevo preso in pieno.

PIGNOLO 2009 Riserva

Azienda: Gigante (Friuli Colli Orientali – Italia)
Vitigno: Pignolo
Alcol:14,5%

Elegante rosso rubino dai riflessi granati. Olfatto disposto su sentori terziari di caffè, pepe, graffite, anice stellato, marasca e noce moscata. Palato caldo con tannini centrali e raccolti, sorso incentrato su nobili freschezze che virano verso una chiusura sapida  una mineralità ferrosa e corrispondente. Chiude con un piacevole retrogusto di liquirizia.

IPOTESI: Avevo intuito fosse un vino del territorio. Dalla freschezza non immaginavo avesse già dieci anni sulle spalle, l’alcolicità elevata l’avevo intuita e ho sgarrato solo di 0,5 gradi, 14,5% sono davvero molti, ma per fortuna è un vino strutturato e ben equilibrato dalle altre componenti come l’acidità e i tannini.