NUOVA ZELANDA: NON SOLO SAUVIGNON

AZIENDA DRY RIVER, MARTINBOROUGH, NUOVA ZELANDA 

La celebre patria degli uccelli kiwi deve oggi la sua fama anche a un vitigno: il Sauvignon Blanc. Mi sto riferendo alla Nuova Zelanda, uno dei paesi vitivinicoli del “nuovo mondo” che negli ultimi decenni ha stupito i palati internazionali con i suoi vini bianchi. Cercherò di trasportarvi in una terra meravigliosa, dove, mi raccomando, non si producono vini solo da Sauvignon Blanc, ma anche da altri interessanti vitigni a bacca bianca – soprattutto aromatici/semiaromatici – e… non solo!

Vigneti Nuova Zelanda - foto by Dry River cg
Vigneti – Nuova Zelanda – foto by Dry River

STORIA

La storia della viticoltura nella terra dei Maori ha circa duecento anni, ma è solo dal 1970 che, grazie al Sauvignon Blanc, la Nuova Zelanda si è fatta conoscere in tutto il mondo.

Da produttore di vini mediocri destinati alla grande distribuzione, nell’ultimo ventennio, si è trasformata in produttore di vini di indiscusso livello qualitativo diventando un punto di riferimento nel panorama dei vini bianchi prodotti con Sauvignon Blanc e Chardonnay.

CLIMA E TERRITORIO

La Nuova Zelanda, estremo lembo meridionale del mondo enologico, è composta da due isole principali: l’isola Settentrionale e quella Meridionale. Entrambe godono di un clima fresco, molto simile a quello della Germania – per intenderci – e potremmo definirlo mediterraneo-temperato con forti influssi dell’Oceano Pacifico. Questo clima particolare consente alle uve di maturare in modo omogeneo, ottenendo vini ricchi di aromi e acidità.

Proprio per questo parallelismo con la Germania una delle prime uve coltivate in Nuova Zelanda è stata il Müller-Thurgau, seguita dal Pinot Nero. Solo in un secondo momento ci si è resi conto che erano Sauvignon e Chardonnay le uve con cui si ottenevano i migliori risultati.

VITIGNI

La vocazione della Nuova Zelanda è prevalentemente dedita alla produzione di vini bianchi, le uve predominanti nello scenario enologico sono Chardonnay e Sauvignon, affiancate da altre varietà cosiddette “internazionali” come Riesling,  Pinot Grigio, Müller Thurgau e Gewürztraminer, mentre per le uve a bacca rossa troviamo Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Pinot Nero – l’uva a bacca nera più coltivata nel paese – usata anche per la produzione di vini spumanti.

IL SISTEMA DI QUALITÀ E CONTROLLO DEI VINI

Il sistema di qualità Neozelandese dà ai produttori molta libertà nella coltivazione delle uve e nella produzione dei vini. Le norme previste impongono l’indicazione in etichetta della varietà di uve da cui il vino è prodotto e la zona di provenienza.

Se in etichetta è riportata una sola varietà di uva, almeno il 75% del vino deve essere prodotto con la varietà menzionata. I vini monovarietali Neozelandesi sono comunque in genere composti da circa l’85-100% della varietà indicata. Inoltre se sono riportate due varietà in etichetta, queste devono essere menzionate in ordine di quantità decrescente. Infine se in etichetta è riportata l’area, il distretto o la regione, almeno il 75% del vino deve provenire dalla zona menzionata.

Azienda Dry River Nuova Zelanda - foto by Dry River cg
Azienda Dry River – Nuova Zelanda – foto by Dry River

L’ISOLA SETTENTRIONALE

Più del 40% dei vigneti Neozelandesi si trova nell’Isola Settentrionale, in particolare nelle zone di Hawke’s Bay e Gisborne. Hawke’s Bay è considerata una delle migliori zone vinicole per la produzione di Sauvignon e Chardonnay. Gisborne è nota per gli Chardonnay e Müller-Thurgau. Un’altra zona d’interesse è Auckland, l’unica a prevedere delle sottozone: Kumeu/Huapai, Henderson e Waiheke Island. Nella parte meridionale troviamo Wairarapa e Martinborough, piccole zone vitivinicole che producono risultati interessanti da Pinot Nero e da tutti i vitigni a bacca bianca.

L’ISOLA MERIDIONALE

La zona vitivinicola più estesa dell’Isola Meridionale è Marlborough, famosa soprattutto per i Sauvignon. A nord-ovest di Marlborough si trova Nelson, piccola area collinare dove si producono principalmente Chardonnay, Riesling e Sauvignon. Più a sud c’è Canterbury, caratterizzata da un  clima freddo, ideale per la coltivazione di Pinot Nero e Chardonnay. La zona più meridionale del paese è Central Otago, dove si producono vini da Pinot Nero e Gewürztraminer.

DRY RIVER

I vini che ho degustato sono tutti dell’azienda Dry River, una delle prime cantine sorte a Martinborough nel 1979. Il suo fondatore, Neil McCallum, è considerato un vero e proprio pioniere della viticoltura in Nuova Zelanda. La Dry River è un azienda che opera la viticoltura biologica cercando di ridurre al minimo pesticidi e insetticidi, con lo scopo di produrre vini unici, di qualità e che soprattutto identifichino il territorio

MARTINBOROUGH

Martinborough è una piccola zona vitivinicola in grande espansione, situata nella parte più meridionale dell’isola del Nord. In questa zona si producono vini di alta qualità grazie all’ambiente pedoclimatico favorevole caratterizzato da estati calde, autunni asciutti e ai terreni sassosi e ghiaiosi molto drenanti. Qui si producono i migliori Pinot Nero dell’isola, ma anche grandissimi bianchi da Chardonnay, Sauvignon, Riesling, Pinot Grigio e Gewürztraminer.

VINI

CHARDONNAY 2017 13%

Giallo paglierino intenso. Quadro olfattivo chiaro e lineare, svela netti profumi minerali che si alternano a note di miele, poi frutta tropicale, vaniglia, crema al limone e burro. Sorso non totalmente corrispondente, avvolgente al primo impatto, tende poi verso un’elevata freschezza per chiudersi con una decisa nota sapida. Una parte del vino fermenta e matura in barriques.

RIESLING 2015 12,5%

Paglierino luminoso. Impatto odoroso affascinante caratterizzato da una piacevole contrapposizione di miele e graffite. Seguono ricordi eleganti di frutta tropicale quali mango e maracujà (frutto della passione), leggere note di camomilla e biscotto al limone. Molto più espressivo al palato, quasi esuberante grazie a una freschezza dai netti richiami agrumati di cedro e pompelmo. Vino caratterizzato da un’evidente trama rocciosa e con un buon allungo nel finale.
Uve raccolte da vigne di più di 30 anni. Residuo zuccherino di 2 g/L e acidità pari a 7 g/L.

Riesling 2011 - Dry River cg
Riesling 2011 – Dry River

RIESLING 2011 12%

Veste paglierino intenso con riflessi dorati. Raffinati e marcati profumi di albicocca disidratata, intrisi di resina, miele di tiglio, frutta secca e bergamotto. All’assaggio sorprende per il gran ritmo, scandito da rintocchi di freschezza, la coesione e soprattutto la persistenza. Finale molto sapido, quasi ruvido con evidenti richiami agrumati che ricordano l’arancia matura. Un vino importante che non risente minimamente dell’avanzare del tempo.

PINOT NERO 2015 13%

Rosso rubino con tracce purpuree. Attacco olfattivo nitido delineato da fragoline di bosco, ciliegia, anche in confettura, accompagnato da note tostate di te nero e una leggera affumicatura.
Sorso estrattivo e muscolare che si distacca un po’ da l’ideale europeo del Pinot Nero. La struttura gustativa è sorretta da un tannino vivace e inaspettato, ma per nulla amaro, seguito da una freschezza vibrante. La scia conclusiva è accompagnata da piacevoli ritorni di lamponi freschi.
Il 30% dei grappoli viene vinificato con i raspi, anche per questo sono ben percettibili i tannini.

INFORMAZIONI UTILI

Tutti e quattro i vini su indicati sono importati e distribuiti in tutta Italia da Enoteca Adriatica; per qualsiasi informazione potete consultare il sito www.enotecaadriatica.it o inviare una mail alla sottoscritta a info@cosimagrisancich.com

Vi ricordo che potete trovare questa e altre degustazioni interessanti sulla mia Pagina FB e su Instagram.